Homeschooling: La Nostra Esperienza di Apprendimento Naturale con un bambino di 5 anni

1024 775 Massimo Castelli

Ci sono momenti nella vita in cui le strade meno battute si rivelano essere quelle più ricche di sorprese. L’homeschooling è una di queste, un percorso che sempre più famiglie stanno scoprendo, non per moda o per ribellione, ma per una profonda connessione con i bisogni naturali dei propri figli. Nel nostro caso la scelta non è stata premeditata, nostra dei genitori. È stato nostro figlio a rifiutare in ogni forma e modo la scolarizzazione già dai 2 anni di età, per un suo moto personale ed interno, profondo e molto, molto energico.

Il coraggio di ascoltare un bambino

Come genitore, ricordo ancora quel mix di emozioni quando abbiamo iniziato ad esplorare questa strada. La preoccupazione negli occhi dei nostri familiari e dei nonni, poi degli altri genitori, i sussurri degli insegnanti, quel sottile senso di inadeguatezza che ti fa chiedere: “Sto facendo la cosa giusta?” I tentativi con l’asilo nel bosco e con asili di diversi approcci pedagogici moderni e rispettosi del bambino ci hanno mostrato che c’era un’altra via da esplorare, una via che nostro figlio ci stava già indicando. Lui di stare in un gruppo di bambini gestito da adulti che non sono i suoi genitori, non ne voleva sapere. Di nessun modo e tipo.

La magia dell’apprendimento naturale

L’esperienza con nostro figlio di 5 anni ci ha aperto gli occhi su una verità sorprendente: l’apprendimento non è qualcosa che dobbiamo forzare nei nostri bambini, ma un processo naturale che fiorisce spontaneamente in un ambiente nutrito d’amore e libertà. Leggendo John Holt e immergendoci nel mondo dell’unschooling, abbiamo scoperto che l’apprendimento più profondo avviene quando lasciamo che sia la curiosità naturale dei bambini a guidare il processo.

La gioia della scoperta

Non c’è niente di più gratificante che osservare il viso di nostro figlio illuminarsi quando fa una nuova scoperta o comprende un concetto per conto suo. È come guardare un giardino crescere: non tiriamo i fiori per farli crescere più in fretta, li nutriamo e creiamo le condizioni giuste per il loro sviluppo.

Le sfide quotidiane

Sarei disonesto se non ammettessi che ci sono sfide da affrontare. La gestione del tempo, soprattutto quando si deve bilanciare il lavoro con l’educazione domestica, richiede creatività e flessibilità. Ma poi vedo i risultati di questa scelta – la serenità di nostro figlio, la sua curiosità vivace, il suo amore naturale per l’apprendimento – e so che ne vale la pena.

È un modo di crescere insieme

L’homeschooling non è solo un metodo educativo alternativo; è un modo di vivere, di crescere insieme, di riscoprire il piacere dell’apprendimento attraverso gli occhi dei nostri figli. È vedere come la conoscenza si costruisce naturalmente, come i collegamenti si formano spontaneamente, come la comprensione si sviluppa organicamente quando non è forzata in schemi prestabiliti.

Quello che ho imparato fino ad ora in questo viaggio è che fidarsi del processo naturale di apprendimento richiede coraggio. Moltissimo coraggio. Richiede di lasciar andare le nostre paure, i nostri preconcetti sulla scolarizzazione, e di abbracciare un approccio più intuitivo e rispettoso dei tempi naturali del bambino.

Non è un percorso per tutti, e va bene così. Ma per chi sente questa chiamata, per chi vede nei propri figli quella scintilla che chiede solo di essere nutrita e non domata, l’homeschooling può essere una rivelazione straordinaria. È un viaggio che trasforma non solo l’educazione dei nostri figli, ma anche noi stessi come genitori e come persone.

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